L’efficacia della propoli in odontoiatria è stata dimostrata da numerosi studi. La ricerca contemporanea evidenzia diverse attività della propoli fra cui quella antimicrobica.

L’attività antimicrobica della propoli è stata studiata da molti autori; SONMEZ et al. hanno testato l’attività antimicrobica di 6 soluzioni di propoli provenienti da diverse aree geografiche ed hanno scoperto che tutti i campioni erano attivi contro vari PARODONTOPATOGENI tra i quali PG. Altri studi in vitro hanno dimostrato l’attività antimicrobica della propoli contro vari parodontopatogeni tra cui PG e Aa.

SANTOS et. Al., indagando sull’attività inibitoria della propoli brasiliana nei confronti di Aa FUSOCACTERIUM NUCLEATUM, PG, PREVOTELLA intermedia, hanno scoperto che tutte le specie batteriche a concentrazione nota erano suscettibili all’estratto di propoli. I valori di MIC per PG e Aa erano 0,0125 e 0,025 mg/ml rispettivamente. Gli anaerobi sono risultati essere il gruppo più sensibile alla propoli.

E’ stato osservato che i campioni di propoli avevano un ampio spettro di attività antimicrobica contro S. AUREUS METICILLINA _ RESISTENTI (MRSA) resistente alla VANCOMICINA e ENTEROCOCCUS FAECIUM (VRE7).

batteri-parodontopatogeni

La propoli standardizzata pur avendo un’alta attività antimicrobica nei confronti degli agenti parodontopatogeni ha una bassa tossicità; pertanto si può ipotizzare una loro azione in quelle condizioni cliniche resistenti agli antibiotici.

Le proprietà antimicrobiche della propoli nei confronti dei patogeni orali sono attribuibili al FLAVONE PINOCEMBRINA; al FLAVONOLO GALANGINA e all’estere FENETILE ACIDO CAFFEICO (CAPE); il meccanismo d’azione è probabilmente basato sull’inibizione della RNA-POLIMERASI BATTERICA. SANTOS et al. indicavano anche che gli effetti antibatterici sono condizionati dai FLAVONOIDI, ACIDI FENOLICI e loro esteri.

Secondo AMOROS et al. e BONHEVI et al.  l’attività antimicrobica è dovuta più all’effetto sinergico dei FLAVONOIDI o degli altri composti fenolici che ai singoli composti. Questi risultati sono in accordo con quelli di TAKAISIKIKUNI & SCHILCHER che mostrano che l’azione antibatterica si esplica mediante disorganizzazione del citoplasma, della membrana citoplasmatica, della parete cellulare e inibizione della sintesi proteica.

Uno studio in vitro ha valutato l’effetto antibatterico della propoli sui microrganismi orali ed ha concluso che l’estratto etanolico di propoli è efficace nel controllo del biofilm orale e dello sviluppo della carie dentale.

parodontite

Una ricerca effettuata da TANASIEWICZ et al. ha mostrato l’efficacia clinica di un dentifricio e gel contenente 3% di estratto etanolico di propoli in un gruppo di pazienti con maggior rischio di gengivite causata dalla placca dentale. Diversi studi hanno dimostrato che collutori e dentifrici a base di propoli hanno un’azione inibente la crescita di patogeni di gengivite e parodontite potendo quindi essere utilizzati non solo come presidi di prevenzione ma anche come agenti terapeutici.

parodontite propoliCOME UTILIZZARE LA PROPOLI: almeno 2 volte al giorno, dopo aver lavato i denti, passare un cotton fioc imbevuto di soluzione di propoli sul colletto gengivale anteriore e posteriore di entrambe le arcate dentarie.

alitosi

ALITOSI: un alito sgradevole è in gran parte correlato all’Igiene del cavo orale. I sottoprodotti di degradazione dei microrganismi ubicati nella bocca sono una delle cause di alito cattivo. Microbi particolarmente associati all’alitosi sono i seguenti: PREVOTELLA intermedia, PORPHYROMONAS gengivalis e EUBACTERIUM. Le misurazioni del contenuto di componenti volatili solforati nell’aria espirata con l’uso dell’HALIMETER effettuate da STERER, RUBISTEIN, BARAK, KATZ indicano che la propoli riduce l’alitosi.

Fonti

a cura del dr. Aristide Colonna, medico-chirurgo, presidente Associazione Italiana Apiterapia