miele pelleLa bellezza della pelle è un premio della salute interiore. Una dieta sana aiuta anche la pelle a resistere alle tante minacce esterne e interne. Talvolta però bisogna aiutare questa povera pelle a contrastare gli agenti aggressivi che, vogliamo o no, ci circondano quotidianamente. Pensiamo all’aria che ci circonda in città, la deumidificazione degli ambienti in cui viviamo (aria condizionata per tutto l’anno, auto inclusa), detergenti qualche volta troppo energici e le condizioni meteorologiche (sole, vento freddo). Cerchiamo così alleati che ci aiutino a “salvarci la pelle”. Tra i tanti amici della pelle troviamo il miele.

Il miele, oltre alla idea di alimento attivo nell’equilibrio della flora intestinale e nella detossicazione epatica, ha da molto tempo scalato il podio del prodotto naturale efficace nell’alleviare alcune problematiche della pelle.

miele storiaLa storia ci rimanda a tecniche ben note ai tempi dei Faraoni (1): imbalsamare era anche trattare la pelle con unguenti costituiti da erbe e resine (balsami) veicolate dal miele; già in periodo ellenico, la famosa scuola di Ippocrate suggeriva il miele nella cura di ferite e ulcere (2) che nelle epoche seguenti resta uno dei rimedi insieme alla cauterizzazione. Si narra che il corpo di Alessandro Magno appena deceduto fosse conservato in miele per tre anni prima di essere inumato ad Alessandria. Anche nel mondo asiatico il miele era codificato, nel Compendio della Materia Medica, come rimedio, tra le tante applicazioni, per le ferite e le ustioni.

Ma cosa rende il miele utile per la pelle? In prima approssimazione l’osservazione che esso è una soluzione soprassatura di zuccheri: è lo zucchero che conserva bene la frutta delle marmellate. In effetti in un esperimento riportato dal Nardi (3), quello del professor Mladenov nel 1963, semi conservati in miele per un anno e tessuti animali per quattro, serbavano la germinabilità i primi e caratteristiche organolettiche i secondi. Soluzioni contenenti glucosio e levulosio non permettevano la conservabilità oltre le due settimane. Quindi non sono solo gli zuccheri (fruttosio, glucosio e polisaccaridi vari) che prolungano la “vita” dei tessuti inibendo lo sviluppo batterico. Si introdussero altre caratteristiche del miele, quali la acidità (pH 3,5-5,0) ed enzimi.

In effetti, già nel 1955 (4) si scriveva in alcuni esperimenti delle “inibine” presenti nel miele con effetti antibiotici e, in seguito, si confermavano varie inibine con altri lavori scientifici (5). Con lo sviluppo di tecniche più innovative e l’estensione dei gruppi di ricerca, lo studio si è ampliato alle attività degli enzimi attivi nel miele naturale (raw honey) quali la catalasi e la glucosio-ossidasi; questi enzimi producono superossidi dell’acqua (una forma più instabile dell’acqua ossigenata Ož) che hanno un effetto almeno inibente sui batteri (6). La ricerca ha ancora mostrato che l’impiego di miele fresco (non miele cremaprocessato termicamente ma, per sicurezza, irradiato con raggi gamma) stimola nei tessuti ustionati le cellule endoteliali, i cheratinociti e i fibroblasti (7). Anche in casi di infiammazioni della pelle (rosacea o couperose) gli studi bio-medici (8) indicano nel miele (in questo test un prodotto farmaceutico con miele al 90% e glicerina al 10%) un valido prodotto per questa patologia; le analisi inducono a ritenere che il miele svolga un’importante attività di stimolo di rilascio di citochine (αTNF) dei macrofagi e riduzione dell’infiltrazione di leucociti, come riduzione dell’infiammazione e dell’edema.

Nel miele è particolarmente presente la Prolina, un aminoacido apolare, rispetto a tutti i restanti aminoacidi, assolutamente indispensabile per la formazione del collagene (insieme alla lisina) e uno dei fattori che potrebbero motivare la lipofilicità del miele.

Approcci di ricerca sulle mucositi (stomatiti) indotte da radioterapia (9) sembrano attestare che l’uso profilattico del miele agisca positivamente nel prevenire queste evenienze; in effetti questo studio di meta-analisi raccoglie informazioni provenienti da più esperienze nel settore. Da qualche anno infatti lo studio delle stomatiti ed afte orali (10, 11, 12) scaturite da varie patologie hanno condotto ad evidenziare che anche il miele (e lo zinco di cui è ricco) è un rimedio efficace. Da notare che nel quaderno del Ministero della Salute (13), nella tabella C4.5 “Raccomandazioni per la prevenzione delle mucositi orali” tra i “principi farmacologici e composti” è rubricato il miele.

Nell’ultimo congresso internazionale di Apimedica tenutosi a Roma lo scorso anno, molti sono stati gli interventi che hanno mostrato quanto l’impiego del miele in particolare, e dell’apiterapia in generale, riesca ad accelerare la remissione di ulcere da decubito e ustioni (14, 15).

L’adagio cinese “Cura con le medicine e guarisci con il cibo” è con il miele sempre più vero.

Bibliografia:

  • http://www.smithsonianmag.com/science-nature/the-science-behind-honeys-eternal-shelf-life-1218690.
  • Chepulis Linne “Healing Honey: A Natural Remedy for Better Health and Wellness” Brow Walker Press 2008
  • Nardi Umberto “Apiterapia” 1997
  • Dold, H; WITZENHAUSEN, R (1955) Ein Verfahren zur Beurteilung der Ortlichen inhibitorischen (keimvermehrungshemmenden) Wirkung von Honigsorten verschiedener Herkunft. Zeitschrift Air Hygiene und lnfektionskrankheiten 141: 333-337.
  • Molan, P.C. (1992) “The Antibacterial Activity of Honey” Molan P, The antibacterial activity of honey. The nature of the antibacterial activity. Bee World, 1992.73(1): p. 5–28.
  • Karasawa K , Haraya S , Okubo S , Arakawa H .Novel assay of antibacterial components in manuka honey using lucigenin chemiluminescence HPLC, Anal Chim Acta. 2017 Feb 15;954:151158.

7)  Carolina S.; Vasconcellos A.; Sandoval C.;  Torres P.;  Acevedo F.; del Sol M; Morphometric evaluation    of wound healing in burns treated with Ulmo (Eucryphia cordifolia) honey alone and supplemented with ascorbic acid in guinea pig (Cavia porcellus). Burns Trauma 2016.
8)  Braithwaite,I;  Hunt A.;  Riley J.; Kocks J.J.;  Helm A.C.; Tofield D.C.; Montgomery B.;  Holliday M.; Weatherall M.;  Beasley R.;   Randomised controlled trial of topical kanuka honey for the treatment of rosacea. BMJ Open 2016
9) Xu JL , Xia R , Sun ZH , Sun L , Min X , Liu C , Zhang H , Zhu YM;  Effects of honey use on the management of radio/chemotherapyinduced mucositis: a metaanalysis of randomized controlled trials; Int J Oral Maxillofac Surg. 2016.
10) ElHaddad SA; Asiri FY; AlQahtani HH; AlGhmlas AS.; Efficacy of honey in comparison to topical orticosteroid for treatment of recurrent minor aphthous ulceration: a randomized, blind, controlled, parallel, double center clinical trial. Quintessence Int. 2014.
11) Yarom N1Ariyawardana AHovan ABarasch AJarvis VJensen SBZadik YElad SBowen JLalla RV; Systematic review of natural agents for the management of oral mucositis in cancer patients.  Mucositis Study Group of the Multinational Association of Supportive Care in Cancer/International Society of Oral Oncology (MASCC/ISOO); Support Care Cancer 2014.
12) Raeessi MA, Raeessi N , Panahi Y, Gharaie H, Davoudi SM, Saadat A, Karimi Zarchi AA, Raeessi F, Ahmadi SM, Jalalian H.; “Coffee plus honey” versus “topical steroid” in the treatment of chemotherapy induced oral mucositis: a randomised controlled trial. BMC Complement Altern Med. 2014.
13) Odontoiatria di comunità: criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale ; Quaderni del Ministero della Salute n°7, ISSN2038-5293, Gennaio-Febbraio 2011.
14) Miceli A. ; Experiences and perspectives of infected ulcers and wounds treated with knitted viscose mesh , Atti Apimedica 2016
15)  Zbuchea A. ; Medicinal honey dressings for burns and other types of wounds: properties and clinical effects, Atti Apimedica 2016.

Fonti immagini:

  • http://www.keyword-suggestions.com/c3RpY2t5IGZhY2lhbHMgc2hhcmU/
  • http://htv.com.pk/beauty/homemade-honey-face-wash-soft-glowing-skin
  • http://healthywithhoney.com/honey-in-history-prehistory-ancient-egypt-ancient-china/
a cura del dr. Pietro Paolo Milella, biologo, naturopata, consulente di apiterapia