COS’E’ LA PROPOLI?

Abeilles et propolis, Rucher de Marc-Allain Bernard, Nébian, HéraultLa propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono sulle gemme e sulla corteccia di alcune piante. Una volta trasportata all’interno dell’alveare la elaborano con saliva e cera per poi utilizzarla in diversi modi: come antisettico, per la disinfezione delle celle prima della deposizione della covata, per la sigillatura dell’alveare in prossimità dell’entrata, oppure per chiudere eventuali fessure presenti nell’arnia. In questo modo l’ambiente interno al nido resta chiuso quasi ermeticamente ed a temperatura costante.

Le api utilizzano la propoli anche per “mummificare”, ricoprendo con questa sostanza le carcasse degli intrusi penetrati all’interno del nido, dopo averli svuotati delle parti molli; in tal modo evitano putrefazioni dannose per la salute della famiglia.

STORIA

Gli Egizi, attenti osservatori della natura, avevano copiato la tecnica delle nostre amiche api e si servivano della propoli per la preparazione delle mummie.

Aristotele (Historia Animalium) la consigliava per la disinfezione della pelle e delle piaghe; numerosi altri come Plinio il Vecchio, Virgilio, Galeno e Avicenna la citano nelle loro opere di medicina.

Nel 1900, durante la Guerra dei Boeri, essa trovò impiego come disinfettante e cicatrizzante.

Attualmente abbiamo a disposizione molti studi scientifici sull’utilizzo curativo della propoli ed è cresciuto molto l’interesse per questa sostanza così ricca di principi attivi benefici per la salute (circa 300 di cui 150 noti).

COMPOSIZIONE
Propoli-grezzaLa propoli è formata da resine per il 50%,  per il 30% da cera vegetale e d’api secreta dalle ghiandole salivari, da oli essenziali balsamici per il 10%,  dal 5% di polline e dal 5% di materie organiche o minerali e impurità che restano durante la raccolta.

I flavonoidi, Pinocembrina, Galangina, e Quercetina sono i composti chimici vegetali più importanti della propoli in quanto hanno molteplici proprietà, tra cui quelle antiossidanti, protettive della permeabilità dei capillari ematici e linfatici, antiinfiammatorie nei processi che colpiscono le mucose, rigenerative della pelle e delle articolazioni, e, tra l’altro, favoriscono l’assimilazione della vitamina C e del calcio.

Un altro componente importante è il composto fenolico Acido Caffeico con proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie (recenti studi su tumori nei ratti ne indicano anche capacità citostatiche sulle cellule neoplastiche).

UTILIZZI

tintura-madre-propoli_MC1La propoli viene utilizzata comunemente sotto forma di tintura, gocce, perle in gel, capsule masticabili, sciroppi, spray, aerosol, pomate, unguenti, saponi ecc.

– nella rino-faringite, bronchite, laringite, faringite e angina
– nei casi di herpes e influenza
– nelle ulcere di stomaco e intestino
– nelle bruciature e nelle ferite
– in ulcere, eczemi, acne e foruncoli
– in affezioni articolari degenerative e infiammatorie
– nelle infezioni urinarie e vaginali
La sua frazione volatile (che in natura ritroviamo nel profumo dei boschi!), con proprietà antiradicali liberi, può essere diffusa nell’ambiente domestico attraverso l’utilizzo di un particolare vaporizzatore; si ottiene così un’azione simile alla ionizzazione,  l’aria viene sanificata e si diminuiscono le affezioni delle prime vie respiratorie come mal di gola o influenza. In passato i sanatori (nella mia città l’Ospedale Pierantoni è un ex sanatorio) si trovavano proprio in ambienti boschivi ricchi di piante resinose i cui effluvi erano benefici per le vie respiratorie.
Sotto controllo medico, poi, la propoli può essere utilizzata contro le allergie ai pollini: infatti assumendo, via via, dosi sempre più alte di propoli, proprio come si farebbe con un vaccino, si otterrà una migliore risposta dell’organismo durante la stagione pollinica.

PROPOLI E DENTI

parodontiteUn recente studio sull’uomo, in via di pubblicazione, presso la 3° Università di Roma, riguarda l’utilizzo della propoli sulle parodontopatie come mezzo per evitare la chirurgia ossea sulla bocca con tutte le sue conseguenze.
La parodontosi è una malattia moderna molto frequente. Essa è dovuta ad un errato comportamento alimentare per cui, mangiando cibi troppo morbidi, non sfruttiamo più la capacità masticatoria dei denti e di conseguenza indeboliamo anche l’apparato muscolare preposto a questa attività; la naturale conseguenza di questa brutta abitudine consiste nella progressiva decementificazione dei denti dal loro alveolo.
Questo studio però ha dimostrato che, dopo essere intervenuti con una accurata pulizia (curettage) delle sacche gengivali e l’inserimento, in tali sacche, di una percentuale particolare di propoli, si ottiene, dopo poche settimane, un significativo rinsaldamento dei denti al loro alveolo. Scongiurando così la chirurgia ossea.
Questa capacità è da attribuire ai flavonoidi galangina e pinocembrina presenti nella propoli, i quali agirebbero contro la popolazione batterica presente nella placca e nel tartaro.
Vale quindi davvero la pena di agire in prevenzione: vediamo come?
Innanzi tutto mangiare alimenti che tengano in allenamento i nostri muscoli masticatori (cereali integrali, frutta e verdura cruda o poco cotta, semi oleosi) e che nello stesso tempo abbiano un effetto disgregante sulla placca presente sulla superficie dentale, per evitare così che i batteri presenti penetrino all’interno della sacca gengivale; aggiungere alla propria igiene orale, mattino e sera, dopo la pulizia con il dentifricio (poco abrasivo se possibile), un passaggio con un cotton fioc imbevuto di tintura di propoli sul bordo gengivale interno ed esterno.
Con questi semplici accorgimenti e con l’aiuto di madre natura diremo addio, inizialmente alla fastidiosa operazione annuale di rimozione del tartaro e successivamente preserveremo il nostro cavo orale anche dalla malattia parodontale.

fonti:
libri: A. Contessi – Le Api -Biologia, allevamento, prodotti);

web
http://www.mieliditalia.it/index.php/mieli-e-prodotti-delle-api/propoli;
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3623395/;
http://www.apicolturaonline.it/percels7.htm

a cura di Elena Angelucci - naturopata, consulente di apiterapia