Negli ultimi anni i mezzi di comunicazione riportano notizie sempre più allarmanti, e in molti casi giustificate, relative alla resistenza dei batteri ai trattamenti antibiotici.

In effetti, diversi studi recenti hanno puntualmente segnalato l’emergere di batteri multiresistenti sia nell’ambito della medicina umana che veterinaria.

È pertanto ragionevole che il mondo della ricerca si interroghi e cerchi di trovare delle soluzioni alternative o integrative ai prodotti oggi in uso nella medicina moderna, e non a caso la stessa industria farmaceutica sta sviluppando la propria indagine in questa direzione. (…)

Tra le discipline che si interessano di questo ambito della ricerca vi è certamente l’apiterapia, sulla quale è opportuno fare alcune necessarie precisazioni.

Sottolineiamo ancora una volta come l’apiterapia debba essere correttamente intesa come integrazione della medicina moderna e non come una sua sostituta

Non a caso, tutti gli articoli che propone l’Associazione Italiana di Apiterapia si basano sulle più recenti acquisizioni scientifiche, a dimostrazione che noi non parliamo né di fantasie né di medicine “alternative”, ma al contrario di applicazioni cliniche verificate secondo i criteri oggettivi e statistici della ricerca moderna.

I prodotti dell’alveare sono ottimi alleati per trattamenti curativi

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Tra i prodotti naturali che attirano l’attenzione dei medici e dei ricercatori, spiccano certamente i prodotti dell’alveare e, tra di essi, il miele ha un posto di eccellenza. (…)

Più recentemente è stato riportato da diversi studi che i mieli possiedono attività inibitoria su circa 60 specie di batteri aerobi e anaerobi, gram-positivi e gram-negativi.

È stata osservata anche un’azione antifungina per alcuni lieviti e specie di Aspergillus e Penicillium.

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Lo studio: trattamento delle ferite con il miele

Nell’ambito del trattamento delle lesioni cutanee con l’utilizzo di miele, un altro tassello importante è stato fornito da una ricerca del 2018, condotta presso il Benha Teaching Hospital (Egitto).

I test clinici condotti sui pazienti dal team coordinato dal dott. Mohamed Aly Ehorbity si sono svolti in un periodo di tempo compreso tra il 2014 e il 2016.

Sono stati coinvolti nei test clinici 100 pazienti:

 

  • età compresa tra i 20 e i 60 anni
  • 56 maschi e 44 femmine,

 

tutti con ferite o piaghe infette derivate generalmente da patologie come il diabete.

I pazienti trattati sono stati suddivisi in due gruppi (gruppo A e gruppo B):

50 pazienti sono stati trattati con miele e 50 con povidone-iodio.

I pazienti del gruppo A sono stati trattati giornalmente con miele di Apis mellifera, mentre per i pazienti trattati con povidone-iodio (gruppo B), impiegato abitualmente per la disinfezione e cura delle lesioni cutanee, si è utilizzata una soluzione al 10%. Per evitare di falsare i risultati, sono stati esclusi dai test tutti quei pazienti che presentavano ipersensibilità al miele e/o al povidone-iodio.

Miele e Ferite: i risultati

I risultati raccolti da Aly Elhorbity e colleghi dimostrano che le guarigioni raggiunte con l’impiego di miele sono state più rapide e definitive: da un minimo di 10 giorni a un massimo di 6 settimane il miele ha dimostrato i suoi effetti curativi sui pazienti, contro le circa 2-8 settimane delle cure con povidone-iodio.

Trattamenti sanitari con miele efficaci e di basso impatto sul budget ospedaliero

Inoltre – e questo è un elemento tutt’altro che secondario – il trattamento con miele è stato meglio tollerato dai pazienti essendosi rivelato meno doloroso, nonché più economico.

Quest’ultimo dato è particolarmente interessante se si considera la necessità di trattamenti sanitari in Paesi meno sviluppati e con budget di spesa sanitari limitati, così come può essere un elemento di grande interesse anche per la sanità dei Paesi più sviluppati, in cui spesso si avverte il problema di un contenimento dei costi compatibile con il mantenimento di elevati standard terapeutici.

Il miele ha dunque dimostrato, in questi test clinici, di poter essere utilizzato efficacemente in alternativa ai trattamenti convenzionali, rivelando inoltre una migliore tolleranza per i pazienti e tempi di efficacia più rapida rispetto ai principi attivi di sintesi normalmente impiegati nel trattamento delle lesioni cutanee. Il tutto, inoltre, a costi più contenuti rispetto ai farmaci convenzionali.

 

Note

1) <Food Bee Honey versus Conventional Antiseptic in Local Management of Acute Infected Wounds» di Mohamed Aly Elhorbity e colleghi, pubblicata nel marzo del 2018 sul journal of Surgery And Emergency Medicine.

Per la ricerca integrale, vedi il link: http://www.imedpub.com/articles/food

 

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